Che in Giappone non si mangia solo sushi ormai lo sappiamo: tra i piatti più tradizionali troviamo infatti tantissime ricette a base di carne, pesce cotto e verdure, ma soprattutto a base di noodles .
Tra questi, una delle tipologie più diffuse è senza dubbio la soba: spaghetti sottili di grano saraceno, ricchi di vitamina B e molto versatili in cucina. Se vuoi scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla soba continua a leggere!

Cos’è la soba giapponese e come è fatta

La soba prende il nome dall’ingrediente principale che ne compone l’impasto: il termine, infatti, in lingua giapponese viene utilizzato sia per riferirsi ai noodles che al grano saraceno.

Ed è proprio questa tipologia di frumento a conferirgli il colore marroncino e il sapore rustico che la contraddistingue dagli altri tipi di pasta. Inoltre, l’utilizzo di solo grano saraceno nell’impasto rende adatta la soba anche per chi segue una dieta gluten free, ma attenzione: spesso viene aggiunta una piccola percentuale di farina di grano tenero, per renderla più resistente alla cottura. È bene quindi controllare sempre gli ingredienti in caso di intolleranze.

In Giappone il consumo di soba si è particolarmente diffuso per merito del suo elevato contenuto di vitamina B, importante nell’alimentazione della popolazione per contrastare patologie e malattie legate alla sua carenza nell’organismo. Ma sono stati l’incredibile varietà di preparazioni e il gusto inconfondibile a renderla uno dei tipi di noodles più utilizzati in Giappone e uno dei piatti più riconosciuti in tutto il mondo.

soba e tradizione

Come si mangiano gli spaghetti soba

Quando si parla di soba ce n’è davvero per tutti i gusti: calda, fredda, in brodo, con l’alga nori, accompagnata da salse e condimenti vari. Le ricette variano a seconda delle stagioni e delle occasioni e sono il piatto perfetto da cucinare e da mangiare quando non si ha molto tempo ma non si vuole rinunciare a qualcosa di gustoso.

  • Soba Calda:

    la distinzione principale tra le diverse preparazioni a base di soba è la temperatura con cui vengono servite.
    In inverno i piatti più diffusi sono le zuppe, preparate con lo tsuyu, un insieme di brodo dashi, mirin, salsa di soia e zucchero, a cui vengono aggiunti i soba noodles e altri ingredienti per arricchirne il gusto, come pesce in tempura, carne e verdure. Una delle versioni più popolari è la Kake Soba, con fettine di cipollotto e salsa di soia.

  • Soba Fredda:

    nelle stagioni calde, invece, il modo migliore per gustare i tipici noodles di grano saraceno è a temperatura ambiente, con il brodo in una scodella a parte in cui intingere il boccone prima di mangiarlo. La ricetta più diffusa è quella della Zaru soba, con spaghetti scolati in un cestino di bambù e serviti con il brodo tsuyu freddo, insaporito con striscioline di alga nori, wasabi e cipollotto

Le ricette per gustare la soba sono davvero tante, pensate per accompagnarci nei nostri pranzi e nelle nostre cene durante tutto l’anno, ma c’è una cosa che non cambia mai: il modo di gustarle! Per mangiare gli spaghetti giapponesi due cose sono imprescindibili: le bacchette e il tsuru-tsuru, il tipico rumore che si fa quando si beve il brodo direttamente dalla ciotola. Anche se può sembrare scortese, in Giappone è una vera e propria usanza, con cui si dimostra di aver apprezzato il piatto e utile per raffreddare il brodo se troppo caldo. Ma le tradizioni della soba non finiscono qui.

soba e tradizione

La soba giapponese e le sue tradizioni

Sono due in particolare le occasioni speciali in cui in Giappone sono soliti mangiare e servire la soba.

  • La soba di Capodanno:

    la credenza popolare che gli spaghetti soba siano di buon auspicio per il nuovo anno nasce dalle proprietà della pianta del grano saraceno, molto resistente e in grado di crescere anche nelle condizioni metereologiche più difficili. Per questo motivo per la cena del 31 dicembre è usanza preparare i Toshikoshi Soba, una versione degli spaghetti ancora più lunga e sottile, che simboleggiano il ponte tra il vecchio e il nuovo anno e augurano una vita lunga e senza intoppi.

  • La soba di benvenuto:

    il rito, nato a Tokyo e ormai andato in disuso, prevedeva di regalare gli spaghetti di grano saraceno ai nuovi vicini di casa, per dargli il benvenuto nel quartiere. Gli Hikkoshi Soba (questo il nome della tradizione) erano un gesto amichevole e pieno di significato: la forma lunga della soba rappresenta infatti l’intenzione di instaurare una relazione lunga e piacevole con i nuovi vicini.

Dove mangiare la soba giapponese in Italia?

Ora che la soba non ha più segreti per te, resta solo una domanda: dove poterla gustare? La risposta è semplice: da Sagami!

Nei menu dei nostri ristoranti trovi tante proposte di soba nelle versioni calda e fredda, da scoprire insieme a tutti i piatti tradizionali della cucina giapponese.

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