Molto diversi da quelli delle cucine occidentali per preparazioni, consistenze e sapori, i dolci giapponesi sono conosciuti per essere leggeri e delicati, ma non per questo meno gustosi.

Il motivo è semplice: l’utilizzo nelle ricette di poco, anzi, pochissimo zucchero e di ingredienti di origine vegetale, come il riso, la soia, il tè matcha e, ovviamente i fagioli azuki.

Ed è proprio da questa varietà di fagioli rossi che si ottiene l’anko, la confettura tipica giapponese utilizzata come farcitura di tantissimi dolci della tradizione. Ma come si prepara l’anko? E in quali dolci è possibile assaggiarla? Continua a leggere per scoprirlo!

 

Anko: la ricetta della marmellata di fagioli rossi

La ricetta dell’anko è in realtà piuttosto semplice. Come ingredienti infatti è sufficiente avere fagioli azuki, acqua e zucchero e per il procedimento basta seguire questi passaggi:

  1. Sciacquare due o tre volte i fagioli azuki e tenerli in ammollo circa 7 ore.
  2. Scolare e sciacquare nuovamente i fagioli e lessarli, coprendoli a filo con l’acqua.
  3. Portare ad ebollizione l’acqua e poi ridurre il calore, lasciando cuocere i fagioli fino a quando non diventano morbidi.
  4. Quando cotti, scolare i fagioli e rimetterli in una pentola con poca acqua e lo zucchero.
  5. Fare sciogliere lo zucchero, continuando a mescolare e frullare il tutto con un mixer ad immersione.
  6. Fare cuocere a fuoco lento, fino a quando il composto si addensa.

Il risultato sarà una crema morbida e vellutata, dal sapore delicato e leggermente dolce, tipico dei fagioli azuki.

In realtà esistono diversi tipi di anko, ma le due varianti più popolari sono due: lo tsuban, meno lavorato e caratterizzato dalla presenza di pezzi interi di fagioli rossi, e il koshian, dalla consistenza più liscia e cremosa. Il metodo di preparazione però è lo stesso, con un solo passaggio in più nel caso del koshian: l’utilizzo di un setaccio per eliminare i residui di legumi ed ottenere un composto perfettamente omogeneo, adatto alla preparazione di dolci più raffinati e di alta pasticceria.

Non solo: la marmellata di fagioli azuki è un ingrediente così versatile che può essere utilizzato in modo creativo anche in ricette occidentali, ad esempio come ripieno per torte, biscotti o crostate.

Anko: i dolci da provare

In cucina l’anko si può quindi usare in tanti modi diversi: si può sia gustare da sola, ad esempio spalmata sul pane proprio come una marmellata, che come accompagnamento o guarnizione per altri dolci come il gelato. In Giappone viene utilizzata soprattutto come farcitura per i wagashi, i dolci della tradizione giapponese: perfetti mangiare come snack mentre si gira per le strade delle città o come accompagnamento per il tè. I più popolari, assolutamente da provare per scoprire il gusto più autentico del Giappone, sono tre:

Dorayaki

Tra i dolci giapponesi più amati e conosciuti anche in Occidente ci sono sicuramente loro: i dorayaki. Resi iconici dal gatto Doraemon e i suoi amici, che nell’omonima serie di anime e manga ne mangiano sempre in grandi quantità, questi dolcetti somigliano molto ai pancake americani, con l’unica differenza che sono due soffici frittelle unite e ripiene, appunto, di marmellata anko.

Taiyaki

Si tratta di dolcetti a forma di pesce, preparati con un impasto a base di farina, latte, zucchero e lievito, molto simili a quello dei pancake o dei waffle e tradizionalmente farciti con l’anko. Sono tipici dello street food giapponese, da prendere direttamente dalle bancarelle durante i festival e le fiere e da gustare ancora caldi.

Daifuku mochi

Il daifuku è la versione farcita del mochi, il dolcetto tipico giapponese a base di acqua e riso glutinoso, dalla consistenza morbida e gommosa. I ripieni ovviamente possono variare, ma il più amato è quello di anko: il sapore della marmellata di fagioli azuki infatti, dolce e delicato al tempo stesso, si abbina perfettamente alla morbidezza della pasta di riso, e il risultato è un dessert che si distingue per la sua semplicità e il gusto avvolgente.

Consumato come spuntino durante la giornata, come dessert a fine pasto o durante le festività, come il mochi tradizionalmente mangiato a Capodanno come augurio di ricchezza, l’anko è quindi un elemento fondamentale della cucina tradizionale giapponese, ma non solo. Protagonista di tantissime ricette, la marmellata di fagioli azuki si lega fortemente anche alla storia e alla cultura del paese, diventando così una vera icona per il Giappone, conosciuta e ricercata anche all’estero.

Per definirsi dei veri appassionati della cucina giapponese, bisogna quindi assaggiare un dolce con farcitura di anko per poi, ovviamente, innamorarsene. Il posto migliore per farlo? Da Sagami, ovviamente.
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